Edward Sonnino
6 min readMar 17, 2020

Come ottenere subito una forte ripresa economica. (9 giugno 2016)

Mi chiamo Edward Sonnino, sono un italo-americano che ama l’Italia e la conosce bene, con 45 anni d’esperienza nel campo della finanza e dell’economia. Nell’estate 1992, scrissi una lettera a Maurizio Costanzo dicendo che il fallimento dello SME, il precursore dell’euro, dimostrava che l’idea della moneta unica per l’Unione Europea era un grosso errore e che l’Italia doveva assolutamente evitare di addottare la moneta unica. Nel ottobre/novembre 1992 Costanzo mi invito’ a partecipare ad un suo Show dedicato all’economia. Tra gli invitati c’era il ministro delle finanze Reviglio, il presidente della Confindustria Luigi Abete, l’economista Giulio Tremonti, il sindacalista Giorgio Benvenuti, ed il dirigente di Tods, Diego Della Valle. Ero l’unico ad essere contro il rientro della lira nello SME e contro la futura moneta unica.

La causa della lunga crisi economica italiana, oramai di cinque anni con la disoccupazione oltre il 10% e quella giovanile oltre il 25%, e’ l’euro stesso, assieme ad una politica economica sbagliatissima, la cosiddetta “austerity”, che ripete l’errore classico commesso negli Stati Uniti negli anni 1930 di aumentare le tasse e tagliare la spesa pubblica durante una recessione. Cosi’ facendo, la recessione e’ stata trasformata in una depressione di gravita’ storica. Qui’ parlero’ solo del metodo per uscire dalla crisi istantaneamente, mentre il discorso sull’euro e un ritorno alla lira, misura essenziale per uno sviluppo economico italiano sostenuto nel tempo, l’ho fatto in un video precedente intitolato Come far prosperare l’economia italiana.

Tutti gli economisti sono d’accordo che l’economia della zona euro, al di fuori della Germania e l’Olanda, si trova in una severa recessione a causa di consumi bassi. L’unico modo per generare una ripresa economica e’ di trovare il mezzo per aumentari i consumi. Perche’ sono bassi i consumi? Sono bassi perche’ i redditi dei consumatori sono bassi a causa della disoccupazione alta in Italia, in Francia, in Spagna, nel Portogallo, in Grecia. Dunque, la soluzione sta nel trovare il mezzo per aumentare velocemente i redditi dei cittadini della zona euro. Il mezzo c’e’: un grosso rimborso tasse, all’ordine di 5 mila euro per ogni contribuente della zona euro, finanziato tramite “QE” dalla Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi. E’ chiaro che mettere 5,000 euro in tasca a tutti i contribuenti della zona euro avrebbe l’effetto immediato di aumentare i consumi di molto. L’economia si riprenderebbe rapidamente, la disoccupazione scenderebbe. Finita subito la crisi! Se non bastasse il primo rimborso tasse di 5,000 euro, si potrebbe averne un secondo nell’ammontare necessario per una forte ripresa economica e il calo della disoccupazione a livelli bassi.

Se sarebbe cosi’ facile, perche’ non e’ gia’ stato fatto un grosso rimborso tasse? Perche’ le autorita’ della zona euro si opporrebbero a una tale proposta (che comunque non e’ mai stata fatta tranne che da me!), dicendo che non ci sono i soldi per un rimborso tasse, dato l’alto livello di indebitamento dei paesi della zona euro. Ma il problema dell’indebitamento dei paesi non c’entra, dato che il rimborso tasse sarebbe finanziato dalla Banca Centrale Europea tramite “QE”, cioe’ tramite soldi stampati da essa, cioe’ tramite la creazione di nuovi euro distribuiti ai contribuenti.

“QE” non e’ una cosa nuova. Mario Draghi, il governatore della Banca Centrale Europea, ha gia’ usato “QE” per finanziare mille miliardi di euro in aiuto ai governi e alle banche. Ultimamente sta aiutando perfino delle grosse societa’, acquistando delle loro obbligazioni tramite “QE”. Allora, perche’ non dovrebbe anche aiutare i consumatori contribuenti della zona euro con del “QE”? Un rimborso tasse di 5,000 euro per ogni contribuente ammonterebbe a un finanziamento “QE” totale di circa 750 miliardi, il 25% in meno del “QE” che Draghi ha gia’ fatto. Dunque, che problema c’e’?

Pochi lo sanno, ma ai tempi della lira, la Banca d’Italia usava “QE” regolarmente, ogni volta che c’e’ n’era bisogno per finanziare il debito pubblico, acquistando nuove emissioni di buoni del Tesoro con soldi nuovamente stampati, cioe’ con lire create ex novo. Cosi’ durante periodi di recessione non c’era bisogno di aumentare le tasse ne tagliare la spesa pubblica per far tornare i conti dello stato italiano. Dunque, “QE” non e’ una tecnica nuova per finanziare gli stati. In fatti, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, ed il Giappone l’hanno usato liberamente in questi ultimi anni, e proprio per quello sono usciti dalla recessione in poco tempo. La Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, ha addirittura finanziato l’intero disavanzo pubblico federale per tre anni consecutivi. Quella esperienza ha dimostrato, poi, che “QE” non provoca inflazione quando non e’ eccessiva, cioe’ quando non crea una domanda di consumo eccessiva rispetto alla capacita’ produttiva del paese. L’inflazione negli Stati Uniti e’ rimasta a livelli storicamente bassi durante e dopo piu’ di 3 mila miliardi di “QE” proprio perche’ non era eccessiva, non avendo creato una domanda di consumo in eccesso della capacita’ produttiva del paese.

Il bello di un rimborso tasse finanziato dalla Banca Centrale Europea e’ che tratta equamente tutti i contribuenti, dato che ogni contribuente riceve esattamente lo stesso rimborso tasse. Non c’e’ favoritismo. Dunque, nessuno ha da lamentarsi, ne’ ricco ne’ povero, ne’ italiano ne’ tedesco. E quando un rimborso tasse e’ finanziato da “QE”, il costo e’ zero, dato che sono nuovi soldi stampati dalla banca centrale. Tutti i cittadini e tutte le imprese della zona euro beneficerebbero enormemente.

La politica addottata finora dalla Banca Centrale Europea di Draghi per stimolare l’economia della zona euro e’ di abbassare i tassi d’interesse quasi a zero per stimolare i consumi a credito, ma cio’ non ha funzionato perche’ c’e’ un indebitamento eccessivo insieme alla recessione, e cio’ impedisce un aumento di crediti per il consumo. Oggi, l’unico modo per stimolare i consumi e’ di mettere soldi direttamente nelle tasche dei consumatori, e cio’ tramite un rimborso tasse finanziato da Draghi con “QE”.

Dunque, e’ chiaro che Draghi deve fare un “QE” per aiutare i consumatori contribuenti della zona euro. Se lo avesse fatto cinque anni fa’, si sarebbe evitato una lunga recessione con un’altissima disoccupazione, e l’errore madornale della politica dell’austerity che ha trasformato una semplice recessione in una depressione, proprio come e’ avvenuto negli Stati Uniti negli anni Trenta con la Grande Depressione. Si vede che Draghi, assieme a tutta la professione economica della zona euro, ignora la storia e l’esempio della Grande Depressione americana, e manca di logica. La politica di austerity del primo ministro Monti, professore di economia alla Bocconi, assecondata dalla Banca Centrale Europea di Trichet, era proprio l’opposto di quello che bisognava fare in Italia. Non e’ bello ne’ confortante sentirsi dire che i dirigenti economici della zona euro sono incompetenti, ma cio’ e’ la verita’ che bisogna riconoscere se si vogliono fare dei progressi ed uscire velocemente dalla crisi in modo definitivo. Draghi deve capire che rimborsi tasse finanziati da “QE” devono essere usati quandunque inizia una recessione in modo da stroncarla subito, prima che la disoccupazione salga di molto.

Cari italiani, e’ importante capire che candidati e partiti politici che non propongono rimborsi tasse finanziati da “QE” come strumento per stimolare una economia debole, sono candidati e partiti che non capiscono niente di economia e saranno incapaci di ben gestire il paese. Cercate e votate solo per candidati e partiti che promettono di istaurare il sistema di rimborsi tasse finanziati da “QE” oggi e nel futuro quandunque c’e’ un inizio di recessione e di disoccupazione. Non fidatevi mai di candidati e partiti che hanno programmi vaghi senza chiare spiegazioni di come raggiungere i risultati promessi. Fidatevi solo di candidati e partiti che hanno programmi chiari, dettagliati, logici, e convincenti.

Ovviamente ci vorranno anche delle grosse riforme per ottimizzare la crescita dell’economia italiana e il benessere degli italiani, ma cio’ si puo’ fare solo quando l’economia va a gonfie vele e la disoccupazione e’ praticamente zero. Nell’immediato, invece, bisogna concentrarsi su come ottenere velocemente una economia forte con la disoccupazione bassa. Cio’ richiede un rimborso tasse di 5,000 euro finanziato da Mario Draghi con “QE” per tutti i contribuenti della zona euro. Gli italiani devono capirlo, e votare per candidati e partiti che promettono di spingere Draghi a fare subito un grosso rimborso tasse. Poi, come spiego in un video precedente, l’Italia, la Francia, la Spagna, il Portogallo, e la Grecia dovrebbero uscire dall’euro e tornare alle loro monete nazionali, misura essenziale per il benessere loro individuale che dell’Unione Europea. In fatti, l’euro non ha rafforzato l’Unione Europea, invece l’ha indebolita e la mette a rischio, assieme con la politica economica sbagliata dell’austerity, e dei tassi d’interesse ultra-bassi e negativi che nuociono gravemente sia i risparmiatori che il settore bancario e assicurativo.

© Edward Sonnino 2016

9 giugno 2016

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Written by Edward Sonnino

Born and raised in New York City. Best course in college: history of art. Profession: economic forecaster and portfolio manager. Fluent in French and Italian.

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